Opportunità o minaccia? Gli italiani divisi sull’IA  

Qual è oggi l’opinione degli italiani sull’Intelligenza Artificiale? E’ questo un tema oggi particolarmente caldo, di cui si sente quotidianamente parlare su stampa, tv e social. Peer tale ragione è interessante scoprire quale siano le posizioni dei nostri connazionali: un’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat ha rivelato che quasi 5 milioni di persone in Italia considerano l’AI come una minaccia.

I giovani sono i più ottimisti

Il dibattito sull’AI si sviluppa su due binari distinti: da una parte chi la percepisce come una minaccia e dall’altra chi la vede come un’opportunità. Lo studio, condotto su un campione rappresentativo della popolazione, evidenzia che tra i più giovani prevale l’idea che l’AI possa essere un’opportunità. A livello nazionale, il 34,5% vede vantaggi nell’utilizzo dell’AI.

La percentuale di “fiduciosi” sale al 40,4% tra i 25-34enni e addirittura al 53,5% nella fascia di età 18-24 anni. Al contrario, al salire dell’età anagrafica aumentano anche i timori: il 18% degli intervistati oltre i 55 anni considera l’AI solo come minaccia, senza scorgerne le opportunità.

I rischi collegati all’Intelligenza Artificiale

Quali sono i rischi legati all’utilizzo dell’IA che più preoccupano gli italiani? Il 52,6% teme che l’AI possa essere sfruttata da malviventi per azioni fraudolente, mentre il 39,6% ha paura che questa tecnologia possa diventare incontrollabile dall’uomo. Il 39% si dichiara preoccupato dai contenuti falsi online generati dall’AI, mentre oltre 5,6 milioni di connazionali temono la perdita del lavoro. Quest’ultimo sentiment è espresso soprattutto dai giovani.

La diffusione dei crimini informatici

Oltre che dell’IA, gli italiani hanno timore dei rischi sempre più diffusi legati alla tecnologia in generale. Dall’analisi emerge che in Italia quasi 13 milioni di individui sono stati vittime di un crimine informatico almeno una volta nella vita. Dai più comuni, come accessi non autorizzati agli strumenti di pagamento personali (oltre 6,5 milioni), al furto di identità/immagine (circa 2,5 milioni) e alla diffusione non autorizzata di materiale digitale (quasi 2,3 milioni). Ma si registrano anche casi di furto di identità con sottoscrizione di contratti a nome di altri (2,2 milioni) e vittime di cyberstalking, cyberbullismo e revenge porn.

Polizze contro i pericoli della tecnologia 

Con l’evolversi degli attacchi informatici, il mondo assicurativo risponde con polizze ad hoc. Eppure il 61,4% degli italiani non è ancora a conoscenza di questa opportunità, e solo il 3% del campione ha sottoscritto un’assicurazione del genere. Tra chi non ha una copertura, il 37,7% è intenzionato a farlo, con una percentuale che raggiunge il 43% tra i 25-34enni.