LinkedIn, perchè è importante fare personal branding?

Attualmente su LinkedIn ci sono 16 milioni di utenti italiani e oltre 400mila aziende con sede in Italia: è la terza business community per volume in Europa e il più esteso database di contatti per quanto riguarda il mercato del lavoro in Italia. Con questi numeri, appare subito evidente perchè è importante esserci, e bene. Già, perchè l’utilizzo corretto del social consente davvero di fare avanzamenti di carriera. LinkedIn è ormai un “sorvegliato speciale” di recruiter e head hunter, che lo utilizzano in maniera professionale per cercare candidati o approfondire la conoscenza di profili già noti: secondo una survey Wyser, oltre l’80% dei recruiter effettua una ricerca online del candidato dopo aver ricevuto il suo curriculum e il 42,9% utilizza i social in generale e LinkedIn in particolare per cercare una conferma delle qualifiche per il lavoro del/della candidato/a, mentre il 45,2% lo usa per farsi un’idea sulle caratteristiche della personalità, come apertura mentale, propensione a collaborare e senso etico, ritenute sempre più fondamentali soprattutto per profili manageriali e di responsabilità.

Come curare il proprio profilo

“Se è vero che i professionisti sono sempre più attratti da aziende di cui sposano i valori, le organizzazioni sono alla ricerca di quei profili che non solo rispondano alle competenze di cui hanno bisogno, ma sappiano anche farsi portatori della cultura e mission aziendale, che siano cioè dei veri e propri ‘ambassador'” commenta Carlo Caporale, ad di Wyser Italia e LinkedIn Top Voice Lavoro 2022. “Il personal branding rappresenta quindi un’opportunità per presentarsi al meglio sul mercato del lavoro e, al contempo, di dimostrare la padronanza di una soft skill oggi molto richiesta”. Ma come si fa? Ecco alcuni consigli da parte degli esperti. Curare la propria presenza su LinkedIn può diventare un elemento distintivo che rileva soprattutto nelle fasi di crescita della propria carriera. La prima regola per emergere è quella di aggiornare il profilo personale. Quasi il 50% di chi si occupa di ricerca e selezione dà valore alla coerenza delle informazioni del profilo con quelle contenute nel curriculum. Oltre al confronto con la sezione ‘Esperienze’, però, le varie sezioni del profilo personale – foto di copertina, headline, sezione ‘Informazioni’ e molte altre – offrono la possibilità di inserire dettagli che per ragioni di sintesi vengono esclusi dal curriculum, ma che sono utili a sottolineare capacità e competenze acquisite o il grado di responsabilità che si gestisce o ancora a far intuire aspetti della personalità o soft skill. Anche la propria community va curata con attenzione. Gli esperti consigliano di richiedere e accettare richieste di collegamento da contatti di lavoro (colleghi, collaboratori, responsabili) o di business (fornitori, clienti attuali o potenziali). E’ opportuno seguire invece quelle persone o aziende affini ai propri interessi e che parlano di temi rilevanti per la propria occupazione. Attraverso le interazioni con i post, che siano like o condivisioni, si possono rinsaldare relazioni con i contatti; commentando dei post o rispondendo a commenti altrui si può iniziare o proseguire conversazioni e stringere nuove relazioni.

Condividere notizie o produrre contenuti

E’ strategico informarsi e posizionarsi sui temi rilevanti per il proprio business. LinkedIn svolge sempre di più un ruolo di media per l’informazione relativa al mondo del lavoro e dell’impresa. Oltre a pagine ufficiali come LinkedIn Notizie e Obiettivo Lavoro, a produrre i contenuti sono proprio i suoi utenti, aziende e persone, ciascuno esperto nel proprio ambito. Condividere una notizia di settore accompagnata da un proprio commento oppure un post in cui si racconta un progetto fa posizionare come persona esperta in un preciso settore.