L’inefficienza della Giustizia costa 40 miliardi alle imprese

Circa 40 miliardi di euro: questo è il conto che le imprese italiane pagano alla burocrazia e alle inefficienze della Giustizia. Secondo l’ultimo studio Cer-Eures il dedalo di norme e i ricorsi nelle aule dei tribunali rappresentano un freno alla capacità imprenditoriale e allo sviluppo economico del Paese. E rivolgersi a un giudice del Tar è diventata la regola più che l’eccezione.

Lentezza delle indagini e incertezza dei tempi processuali si traducono in meno investimenti esteri, e in una perdita di 130mila posti di lavoro. Inoltre, sequestri preventivi e stop agli impianti a volte si trasformano nell’anticamera del fallimento. Eppure le inchieste giudiziarie possono chiudersi dopo anni con la piena assoluzione.

Finire nel registro degli indagati può costare caro

Dal caso Ilva al calvario dei piccoli imprenditori, finire nel registro degli indagati può costare caro. In Italia, in media, ci vogliono 991 giorni per arrivare a una sentenza nel settore civile, oltre il doppio di Spagna (510), Germania (429) e Francia (395).

Vi sono poi profonde differenze lungo la Penisola. La distanza regionale sfiora i 1.300 giorni (Piemonte, 543, e Campania 1.813), mentre fra province il gap è quasi di 6.000 giorni, dai 422 a Treviso ai 6.236 di Napoli.

Quando il creditore diventa vittima dell’erario

Quando poi è la Pubblica Amministrazione a tardare la consegna di documenti o pagamenti, il rischio è che il creditore diventi vittima dell’erario. “Più che consentire, in astratto, indennizzi e risarcimenti per i ritardi, la vera sanzione sarebbe considerare illegittimo il provvedimento che arriva fuori tempo massimo”, spiega all’Adnkronos Miriam Allena, docente di diritto amministrativo all’Università Bocconi.

Secondo dati Cna, Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e media impresa, il costo della burocrazia per le Pmi è di 22 miliardi di euro all’anno. Inoltre, nonostante la legge fissi i pagamenti entro 30 giorni, sempre secondo la Cna, la PA italiana salda i fornitori dopo 144 giorni, contro i 38 della Ue.

L’effetto bloccante del ricorso al Tar

Sul fronte della giustizia amministrativa, il ricorso al giudice costituisce quasi la regola e non l’eccezione. Il numero dei ricorsi in materia di appalti dinanzi ai Tar è stato di 3.329 nel 2016, e i tempi medi di definizione nel 2016 sono stati di 149 giorni. Il cosiddetto effetto bloccante del ricorso al Tar impatta inoltre sullo 0,7% sul totale delle procedure bandite. “Più del luogo comune che il Tar blocca tutto – aggiunge Allena – bisogna valorizzare forme alternative di risoluzioni delle controversie”.