L’impatto della pandemia su giovani e bambini

Quasi quattro persone su dieci in 29 Paesi del mondo pensano che il peggioramento della salute mentale e del benessere di giovani e bambini sarà un effetto collaterale della pandemia. Secondo un sondaggio Ipsos la perdita di concentrazione e attenzione è ritenuto uno dei problemi maggiori dal 41% degli intervistati, e in Italia il 39% dei cittadini ritiene che la principale causa di disturbo per i bambini fino agli undici anni al loro ritorno a scuola è data dalla difficoltà di reintegrarsi tra compagni, docenti e staff. Inoltre, il 36% ritiene che il disturbo di concentrazione e attenzione sarà rilevante, e se il 28% ritiene che difficilmente i ragazzi torneranno a un’attività fisica regolare, il 26% crede che avranno problemi nel mantenere le buone maniere.

Il problema principale è la perdita di concentrazione e attenzione 

Anche per quanto riguarda i ragazzi con un’età compresa dai 12 ai 15 anni, il 40% degli intervistati a livello internazionale ritiene che la perdita di concentrazione e attenzione sia uno dei problemi maggiori, e per la maggioranza dei cittadini italiani (36%) la principale causa è data dalla difficoltà di reintegrarsi tra compagni, docenti e staff. Per quanto invece riguarda i ragazzi con un’età compresa dai 16 ai 18 anni, il 40% degli intervistati a livello internazionale ritiene che la perdita di concentrazione e attenzione sia uno dei problemi maggiori. Invece per il 22% degli italiani i ragazzi dovranno affrontare le preoccupazioni legate al Covid-19 e l’11% non riconosce quelli potrebbero essere gli effetti indesiderati.

Quali sono gli effetti duraturi sui ragazzi?

La maggioranza degli italiani (35%) dichiara che i ragazzi avranno disturbi riguardanti la salute mentale e il benessere fisico. Inoltre, in Italia, il 27% crede che i bambini non siano in grado di recuperare l’educazione mancata, il 28% pensa che ci saranno tassi di disoccupazione più elevati e maggiori guadagni persi, il 32% che ci sarà meno esercizio fisico e un peggioramento psichico, il 27% afferma che ci saranno problemi di socializzazione. Per quanto riguarda il tema delle scuole aperte o chiuse, ovvero, se per prevenire la pandemia da Covid-19 si ritiene opportuno chiudere gli edifici scolastici, il 42% degli italiani la considera un’opzione accettabile. Una percentuale ben al di sotto della media internazionale del 62%, mentre il 28% degli italiani non lo ritiene accettabile contro il 18% a livello internazionale. 

Come migliorare l’accesso all’istruzione?

Il sostegno finanziario per le spese scolastiche è fondamentale per migliorare l’accesso all’istruzione dopo la pandemia, e ciò è condiviso dal 48% degli italiani e dal 37% degli intervistati a livello internazionale. Ma in cosa bisognerebbe investire secondo gli italiani per migliorare l’accesso all’istruzione? Garantire gli investimenti alla scuola e allo staff (35%), accesso a internet più veloce (32%), investire nell’istruzione dei docenti (28%), estendere gli orari scolastici per le settimane in cui hanno chiuso (25%), investire in programmazione digitale e nell’acquisto di pc, tablet e portatili (23%), e il 2% afferma non sia opportuno investire in nessuna delle precedenti.