Cosa preoccupa Millennial e GenZ? Clima, carovita e lavoro 

Quali sono le principali preoccupazioni dei Millennial e dei ragazzi della GenZ italiani? Il cambiamento climatico, il costo della vita e il lavoro. Lo ha scoperto la Millennial e GenZ Survey 2022 di Deloitte, che in continuità rispetto all’edizione precedente, “fa emergere una sensibilità che istituzioni e imprese italiane devono recepire e trasformare in proposte di sostenibilità concrete e credibili”, commenta il ceo di Deloitte Italia, Fabio Pompei.
La ricerca fa emergere quindi la preoccupazione crescente dei giovani sul carovita, “una tendenza inevitabilmente legata alla ondata inflazionistica che stiamo vivendo a causa della pandemia e della guerra in corso in Ucraina – aggiunge Pompei -. I giovani sono i primi a risentire dell’aumento dei prezzi”. Non a caso, la paura di rimanere disoccupati è tra le tre prime preoccupazioni.

Cambiamento climatico: siamo vicini al ‘punto di non ritorno’

Per il 42% dei GenZ e il 37% dei Millennial il cambiamento climatico è la sfida numero uno da affrontare, e l’80% dei GenZ e il 76% dei Millennial pensano che siamo vicini al ‘punto di non ritorno’ nella risposta al cambiamento climatico. Insomma, i giovani del nostro Paese si confermano particolarmente sensibili al tema del cambiamento climatico. Tanto che il 72% della GenZ e il 77% dei Millennial afferma di aver sperimentato di persona almeno un evento meteorologico grave negli ultimi 12 mesi. E per ridurre il proprio impatto ambientale il 95% dei Millennial e il 96% della GenZ affermano di ‘fare uno sforzo per proteggere l’ambiente’.

Costo della vita: poco ottimisti sulle prospettive previdenziali

I ragazzi sono sempre più preoccupati dal costo della vita: solo il 25% della GenZ e il 21% dei Millennial afferma di poter pagare senza problemi le proprie spese, e quasi la metà vive con i soldi contati. Queste dinamiche incidono sulla capacità di risparmio dei giovani, sempre meno ottimisti sulla probabilità di arrivare alla pensione con tranquillità. A livello globale, solo il 41% della GenZ e dei Millennial è convinto che riuscirà ad andare in pensione e a essere tranquillo finanziariamente.
In Italia i numeri sono anche più critici: solo il 28% della GenZ e il 30% dei Millennial è ottimista sulle proprie prospettive previdenziali.

Cosa si aspettano dal mondo del lavoro?

Dopo due anni di sperimentazione di lavoro da remoto, GenZ e Millennial hanno le idee chiare su cosa si aspettano dal mondo del lavoro, riporta Adnkronos. I fattori che contano di più per Millennial e GenZ sono il work life balance e le opportunità di apprendimento e crescita. Il work life balance è il primo fattore di scelta soprattutto per i Millennial (36%) che cercano un nuovo impiego. Significativi anche i numeri sul lavoro da remoto. Quasi la metà della GenZ e dei Millennial italiani lavora quasi sempre in ufficio, ma la maggior parte (67% GenZ e 63% Millennial) preferirebbe un modello di lavoro ibrido che garantisca maggiore flessibilità.