Tecnologia di consumo, un mercato da 17,5 miliardi di euro

Il 2021 è stato un anno decisamente positivo per il mercato italiano della Tecnologia di consumo: le vendite sono cresciute del +9,2% rispetto al 2020, e il valore complessivo del mercato ha raggiunto i 17,5 miliardi di euro. Secondo i dati GfK a trainare la crescita è il comparto dell’Elettronica di consumo, che caumenta di quasi il 36%, seguito dal Grande Elettrodomestico, e dalla Telefonia. Insomma, in un anno caratterizzato dal ritorno alla normalità e dalla crescita dell’economia italiana, il settore della Tecnologia di consumo non fa eccezione. Ma per GfK ancora più rilevante è il dato paragonato al 2019, quindi al periodo post pandemico, dove la crescita registrata è addirittura del +18,5%.

L’Elettronica di Consumo traina la crescita: +35,9%

A condurre la crescita del mercato è la performance molto positiva del comparto Elettronica di Consumo (+35,9%), che include al proprio interno le categorie del Video e TV (+38%). In particolare, grazie allo switch-off a fine 2021 i televisori arrivano a generare il 13,5% del valore complessivo del mercato italiano.
Il 2021 però è stato caratterizzato da trend in crescita per tutti i settori, soprattutto il Grande Elettrodomestico (+9,7%), e la Telefonia (+6,6%), che con un peso sul totale del 34% si conferma il settore più importante per fatturato. Il Piccolo elettrodomestico cresce invece del +5,5%, mentre l’Information Technology/Office rappresenta l’unico settore in decrescita (-0,8%). D’altronde, occorre ricordare che lo scorso anno questo settore aveva fatto registrare vendite record.

Bene anche settori più marginali, come Home Comfort e Photo

Ottime le prestazioni anche dei settori più marginali, come Home Comfort (+15,3%) e Photo (+14,6%), che però non tornano ai fatturati del 2019. Si conferma poi l’importanza delle vendite effettuate nell’ultimo trimestre dell’anno, che generano quasi il 33% del totale delle vendite a valore. La difficoltà nel reperimento delle materie prime, a partire dai semiconduttori, ha rallentato una crescita che poteva essere ancor più sostenuta, ma insieme all’aumento dei costi della logistica, ha generato un incremento dei prezzi in tutti i settori.

Le vendite nei punti vendita tradizionali fanno meglio del canale online

Per quanto riguarda i canali, le vendite nei punti vendita tradizionali hanno evidenziato una performance superiore alle vendite Online, per effetto dei forti trend registrati a marzo e aprile e al ‘rimbalzo’ rispetto le chiusure e le limitazioni del 2020. In particolare, la crescita delle vendite tradizionali è stata del +9,5%, mentre la crescita del canale online si è fermata al +8,1%, probabilmente per il motivo opposto, ovvero, per il forte incremento del canale online che aveva già caratterizzato l’anno 2020. Il peso del canale online scende infatti leggermente, e passa al 24,2% rispetto al 24,4% del totale delle vendite a valore del 2020.