Il mese di ottobre segna una contrazione del numero di richieste di credito da parte delle famiglie. In particolare, scendono le richieste relative a nuovi mutui e surroghe, in calo del -7,5% rispetto allo stesso mese del 2019, del -16,3% quelle relative a prestiti personali, e del -3,1% a prestiti finalizzati.
L’incertezza causata dalla nuova ondata di contagi si riflette quindi sui comportamenti degli italiani, indotti a posticipare a momenti più propizi le decisioni sull’investimento sulla casa e sugli impegni di spesa più onerosi.
Una contrazione dell’importo dei finanziamenti
Dopo un quadrimestre caratterizzato dal recupero verso i volumi pre-crisi, nelle ultime settimane la dinamica positiva si è affievolita, fino a far segnare un’inversione di tendenza parallela al crescere dei timori causati dall’aumento dei contagi di Covid-19. Altro campanello d’allarme emerso dalle ultime rilevazioni del Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF è rappresentato dalla contemporanea contrazione dell’importo dei finanziamenti richiesti, che nell’ultimo mese si è attestato a 133.251 euro per i mutui (-0,3%) a fronte di 9.279 euro per i prestiti (-1,5%). Per quanto riguarda i prestiti finalizzati l’importo medio richiesto si è attestato a 6.966 euro, mentre per i prestiti personali è risultato pari a 12.620 euro.
Si allungano i piani di rimborso dei finanziamenti
A conferma dell’accentuazione della tendenza a prediligere soluzioni che impattino il meno possibile sul bilancio familiare, si evidenzia anche il progressivo allungamento dei piani di rimborso dei finanziamenti accesi, con oltre il 76% delle richieste di mutuo con durata superiore ai 15 anni.
Analogamente, per quanto riguarda i prestiti le richieste con piani di rimborso superiori ai 2 anni arrivano a spiegare il 66,4% del totale, con la classe superiore ai 5 anni che da sola ha un’incidenza superiore al 25%. Un altro dato è rappresentato dalla contrazione del numero di richieste presentate dalle fasce di popolazione più giovani, con il peso degli under 35 pari al 27,4% per i mutui, e al 22,9% per i prestiti.
Gli italiani chiedono la sospensione delle rate dei contratti
In questo scenario gli italiani trovano supporto negli interventi governativi e di categoria in materia di sostegno del credito e dei redditi, determinanti per mitigare nel breve termine gli effetti della pandemia sul deterioramento del credito. Nello specifico, le moratorie e la finanza agevolata hanno avuto un perimetro di applicazione piuttosto ampio, tanto che circa il 25% del totale degli impieghi bancari sono stati interessati da questi interventi.
Dall’analisi prodotta da CRIF emerge che tra i contratti che hanno beneficiato della sospensione del pagamento delle rate quasi la metà è rappresentata da mutui immobiliari (48,7% del totale), il 14,2% delle moratorie ottenute dalle famiglie riguarda mutui di liquidità, l’8,7% i prestiti finalizzati e il 5,7% i contratti di leasing e altri prodotti rateali.