Il mercato dei media nel 2018 vale 18,4 miliardi di euro. Prima è Sky

In Italia il Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC), ovvero il mercato dei media, vale 18,4 miliardi di euro, l’1,04% del Pil nazionale, un dato in aumento del 5%. L’area radiotelevisiva conferma il proprio primato per incidenza sul totale (49%), seguita dal comparto editoriale dei quotidiani, periodici, agenzie di stampa e annuari (21%). Il primo gruppo media per fatturato è Sky, seguita da Fininvest e dalla Rai, ma cresce la posizione in classifica di Google, che si conferma il quarto operatore italiano nei media. È quanto emerge dalla chiusura del procedimento per la valutazione delle dimensioni economiche de SIC per il 2018, deliberato dal Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L’indagine dell’Autorità mira ad accertare che nessun operatore oltrepassi il 20% del giro d’affari complessivo del settore, soglia stabilita dal Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (Tusmar) del 2005.

Sky, Fininvest e la Rai guidano la classifica. Google al quarto posto

Più in particolare, dall’analisi del SIC emerge che nel 2018 il primo gruppo media in Italia per fatturato è Sky, attualmente controllata dall’americana Comcast, con una quota 15,7%, seguita dalla galassia Fininvest (13,4%) e dalla Rai (13,2%). Di pari passo, però, cresce la posizione in classifica dei cosiddetti over-the-top: nel 2018 infatti Google si conferma quarto operatore media italiano davanti a Cairo Communication e Facebook. Quest’ultima, in forte ascesa, ha superato il gruppo editoriale Gedi, e per la prima volta compare nella top 10, nonostante occupi l’ultimo posto della classifica, Netflix, preceduta da Italiaonline e Discovery.

La pubblicità online guadagna quote di mercato e cresce del 37%

Come risulta evidente da questi dati, la televisione è ancora prima per ricavi, pari a 8,3 miliardi di euro, il 4,5% del totale. Nel dettaglio, il giro d’affari dei servizi in chiaro si attesta a 4,8 miliardi, di cui 3 miliardi di raccolta pubblicitaria, e 1,7 miliardi di canone, mentre quello dei servizi a pagamento supera i 3,5 miliardi. La pubblicità online, però, sta progressivamente erodendo quote di mercato, ed è arrivata nel 2018 a un fatturato complessivo di oltre 3 miliardi di euro, con un aumento del 37%, riferisce MilanoFinanza.

Inversione di tendenza per il comparto dei quotidiani e periodici, +2,6%

Sale invece a 3,9 miliardi (+2,6%), con un’inattesa inversione di tendenza, il giro d’affari del comparto dell’editoria quotidiana e periodica (quotidiani, periodici, agenzie di stampa). Tanto per i quotidiani quanto per i periodici la prima fonte di introiti resta la vendita di copie cartacee e digitali, che rappresenta rispettivamente il 55% e il 60% delle risorse complessive. Complice la concorrenza dei colossi web, continuano invece a calare i ricavi da pubblicità, che nel complesso si attestano a 1,2 miliardi. I contributi pubblici, invece, rappresentano il 2% degli introiti del settore quotidiani, pari a 44 milioni di euro, e lo 0,6% del comparto periodici (11 milioni).