Il mattone è sempre il miglior investimento per gli italiani

Investire sul mattone conviene sempre, e si conferma al primo posto per gli italiani che hanno la possibilità di incrementare la ricchezza, ma non vogliono rischiare. Lo conferma la nona edizione dell’indagine sul risparmio e le scelte finanziarie degli italiani 2019, realizzata da Intesa Sanpaolo e dal Centro Luigi Einaudi. Secondo il quale il 57% degli italiani nell’ultimo decennio ha ristrutturato la casa o un altro immobile.

Quest’anno l’analisi si è focalizzata sugli “ottimisti”, coloro, cioè, che nei dieci anni di post crisi sono sempre stati attivi, ovvero hanno realizzato almeno un investimento immobiliare  in un’attività economica o professionale, nuova o già esistente, hanno investito in un corso di formazione, o hanno creato o allargato il nucleo familiare.

L’8,3% degli ottimisti ha fondato un’attività economica dopo il 2009

In particolare, chi ha creato, acquisito o ingrandito un’attività economica adesso copre il 53,8% del suo fabbisogno economico di famiglia. L’8,3% degli ottimisti ha fondato, in autonomia o con un familiare, un’attività economica dopo il 2009, il 5% vi è subentrato o la ha acquistata, il 10,4% la ha ingrandita. Gli investimenti hanno riguardato per la maggior parte esercizi commerciali, ditte artigianali e studi professionali. Il 29% circa degli ottimisti, poi, ha formato o ingrandito una famiglia nell’ultimo decennio, quasi il 26% ha avuto uno o più figli e quasi il 3% ne ha adottato uno o più.

L’ottimismo paga

Poco meno di un quarto degli ottimisti ha iniziato o fatto iniziare a un familiare almeno un corso di specializzazione o di formazione aggiuntiva dopo il 2009, riporta Adnkronos. I corsi sono stati finanziati in circa l’85% dei casi dai risparmi personali o familiari, e sono le donne ad avere investito di più. Chi ha investito nel capitale umano ha dichiarato effetti positivi sull’occupazione nel 43% dei casi e nel 6% sul reddito.

”I dati – commenta Giuseppe Russo, direttore del Centro Einaudi e curatore della ricerca – sembrano suggerire che l’ottimismo paga, o almeno ha pagato, e che i comportamenti proattivi nell’impiego del risparmio e del tempo sono la chiave che ha portato 4 famiglie su 10 a progredire più della media del campione, nonostante le sfide concrete cui il mondo economico, del lavoro e delle imprese, le ha sottoposte”.

L’ambizione per la casa è il motivo principale del risparmio per il 41,3%

Per quanto riguarda il risparmio, tra gli ottimisti prevale quello intenzionale, cioè diretto a scopi specifici. L’ambizione per la casa è il motivo principale del risparmio intenzionale per il 41,3%, e i figli, in particolare, la loro istruzione, per il 21,5%. Meno sentita tra gli ottimisti è la necessità di risparmiare per la vecchiaia. Infine, quasi un quinto degli ottimisti ha un’assicurazione sanitaria, e anche le polizze Ltc e le polizze vita sono leggermente più diffuse tra gli ottimisti rispetto al campione principale.