Previdenza, crescono le Casse privatizzate

Anche nel 2018 le Casse di previdenza private e privatizzate continuano il loro trend di crescita. Il IV Rapporto sugli investimenti degli Enti di previdenza privati parla infatti di un sistema in ottima salute, in grado di tenere conto delle direttrici principali, ovvero, prudenza, lungimiranza, rendimento, salvaguardia e garanzie delle prestazioni future degli iscritti. Secondo il Rapporto, inoltre, cresce il patrimonio, diminuisce la gestione diretta degli investimenti, cala la percentuale investita in immobili, triplicano gli investimenti nei fondi mobiliari, raddoppia la componente azionaria, e sempre più Casse investono in fondi comuni.

Il patrimonio registra un aumento complessivo del 32,6% in 5 anni

A quanto si legge in una nota di Adepp negli ultimi 5 anni il patrimonio ha registrato un aumento complessivo del 32,6% (dai 65,6 miliardi del 2013 agli 87 miliardi del 2018), dovuta da un lato dai contributi incassati, superiori alle prestazioni erogate (+17 miliardi tra il 2013 e il 2018), e dall’altro dai rendimenti conseguiti, che ammontano a circa l’1,4% netto annuo medio nei 5 anni. Tutte le Casse di previdenza hanno adottato una gestione del patrimonio volta a ridurre il rischio di esposizione proprio degli investimenti. In particolare, le Casse utilizzano tecniche di risk managment che, tramite una diversificazione oculata degli investimenti (Asset Liability Managment – ALM), permettono di diminuire il rapporto rischio/rendimento riducendo il primo pur mantenendo accettabile il secondo.

Più investimenti nei fondi comuni, meno in immobili

Per questo motivo, la percentuale investita in immobili si sta assottigliando sempre più, lasciando maggior spazio ad altri tipi di investimento. E stanno cambiando anche le stesse modalità di investimento. Le Casse, infatti, investono sempre più in fondi comuni di investimento, e nel corso degli anni, tenendo conto della congiuntura economica in corso, hanno indirizzato le proprie scelte sugli investimenti nelle diverse asset class, seguendo il criterio della diversificazione e della riduzione del rischio. In termini assoluti, risultano rilevanti anche le variazioni degli investimenti. Quelli in fondi mobiliari, ad esempio, sono quasi triplicati, passando da 8,3 miliardi di euro del 2013 ai circa 22,3 di fine 2018, mentre gli investimenti in immobili direttamente posseduti sono passati da 11,5 miliardi di euro del 2013 ai circa 4,9 miliardi attuali.

Il 37,1% delle attività è costituita da investimenti in titoli obbligazionari

Una quota molto rilevante del patrimonio delle Casse è poi investita in titoli obbligazionari, e se si considera anche la componente inclusa nei fondi mobiliari, a fine 2018 questa ammonta a circa 32,3 miliardi di euro, costituendo il 37,1% delle attività. Negli ultimi 6 anni, inoltre, si è registrata una considerevole crescita degli investimenti in azioni, passati dal 9,8% degli attivi a un più rilevante 15,7%. E che a fine 2018, riferisce Adnkronos, ammontavano a circa 13,7 miliardi di euro.

Un incremento giustificato anche dalla necessità di accrescere i rendimenti e compensare i bassi rendimenti sugli altri asset.