Mappatura contraffazione e pirateria, la lista nera della Ue

La Commissione Europea ha emesso il rapporto sui mercati della pirateria e della contraffazione: i diritti di proprietà intellettuale sono infatti costantemente sotto attacco sia nel commercio fisico sia in quello digitale. E la mappatura Ue considera anche players fuori dal territorio dell’Unione, citando molti luoghi che da anni rappresentano autentici hub di distribuzione e di commercio di prodotti in violazione.

“È evidente che abbiamo un problema che va al di là delle possibilità di intervento delle singole imprese, riportando nel campo dell’intervento politico la possibile soluzione”, dichiara Mario Peserico, presidente di Indicam, associazione che tutela i diritti di proprietà intellettuale.

“Alcuni mercati causano danni per milioni di euro alle aziende europee”

Mercati come alcuni paesi del Sud America, Canada, Cina e India, sono i medesimi menzionati da anni nel report del Governo statunitense sul medesimo tema. “Da anni alcuni dei mercati fisici riportati oggi dalla ‘lista nera’ dell’Unione Europea causano danni per milioni di euro alle nostre aziende. È necessario che lo sforzo dell’Unione, affinché queste situazioni siano finalmente indirizzate dagli Stati nei quali si presentano, diventi maggiore e più incisivo – continua Peserico -. Le imprese europee che investono in proprietà intellettuale rappresentano quasi il 50% del Pil comunitario”, e questi mercati mettono in pericolo la stessa possibilità di futuro dei Paesi nei quali viviamo.

Mancano chiare responsabilità indirizzate a grandi players digitali

Il rapporto, riporta askanews, dedica spazio anche ai mercati online, che negli ambiti dei diritti tutelati dal copyright (musica, software, editoria, e proprietà industriale), sono particolarmente aggressivi e pericolosi. Tuttavia, nel rapporto sembrano mancare chiare responsabilità indirizzate a grandi players che detengono una larga fetta di mercato nel digital e con una vasta base utenti.

Secondo Peserico, l’Europa ha adottato un approccio troppo soft nel mettere alcuni players online di rilievo di fronte alle proprie responsabilità. La carenza di norme che disciplinino il settore del commercio online è nota a livello comunitario, e le misure di contrasto al proliferare di contenuti che infrangono le regole non sono più adeguate.

Contraffazione online dei farmaci e scarsa tutela dei consumatori

Un capitolo del rapporto europeo viene dedicato alle farmacie illegali online. “La contraffazione online dei farmaci – sottolinea Peserico – vive della stessa situazione di deficit di norme di contesto di cui soffre la vendita di prodotti falsi industriali di altre categorie. I profili di rischio, di minaccia alla salute sono in questo caso più evidenti, ma ricordo che ogni prodotto fisico falso, non essendo mai per sua stessa natura testato e prodotto responsabilmente, mette in pericolo i cittadini. Salute e sicurezza sono argomenti che vanno di pari passo con il progresso e, ancora una volta, spiace che non si percepisca quanto lo stato attuale di scarsa tutela non sia di sostengo a quanto merita ogni consumatore”.