A gennaio 346mila entrate nel lavoro, -25%

Per il mese di gennaio sono poco meno di 346mila i contratti di lavoro che le imprese intendono stipulare, il 25% in meno di quanto preventivato a gennaio 2020. Una tendenza al ribasso confermata anche dal 23% in meno di entrate previste per il trimestre gennaio-marzo. Nonostante questo, i primi segnali di crescita si intravedono per le costruzioni (+2,6% nel mese e +13,3% nel trimestre gennaio-marzo) e per i servizi informatici e delle telecomunicazioni (+4% nel trimestre). A recuperare più velocemente saranno le regioni del Nord Ovest, soprattutto Lombardia e Piemonte. Tecnici, specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali, ma anche operai specializzati, le figure professionali che saranno maggiormente ricercate.

L’impatto dell’emergenza si farà ancora sentire soprattutto su alloggio e ristorazione

Da quanto mostra il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, l’impatto dell’emergenza si farà ancora sentire sulle attività legate ad alloggio e ristorazione (-52,2% la flessione nel mese e -47,2% nel trimestre), i servizi operativi di supporto alle imprese (-34,3% e -36,6%), nonché su alcuni comparti del manifatturiero, fra cui le industrie della carta, cartotecnica e stampa (-46,0% e -56,5%), industrie tessili, abbigliamento e calzature (-27,7% e -31,1%). Accanto alle costruzioni e ai servizi legati al digitale, primi segnali di recupero della domanda si registrano anche per le industrie del legno e del mobile (-19,0% nel mese e nel trimestre), i servizi avanzati di supporto alle imprese (-2,0% e -0,3%), e le industrie meccaniche ed elettroniche (-27,9% e -13,2%).

Le figure più ricercate sono quelle utili all’accelerazione della trasformazione digitale

La prima categoria professionale richiesta delle imprese riguarda i profili tecnici (71mila nel mese di gennaio), mentre le professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione (-12,4%), così come le figure operaie specializzate (-14,9%), confermano la polarizzazione della domanda di lavoro.

Fra le figure maggiormente ricercate, si segnalano gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (9mila i contratti da stipulare a gennaio, il 52,6% in più dello scorso anno). In pratica, quelle che hanno supportato l’accelerazione della trasformazione digitale indotta dalla pandemia.

Si acuisce la difficoltà di reperimento

Per la ripresa le aziende puntano su profili con elevate competenze. per i quali, già prima degli eventi del 2020, si registrava un maggiore mismatch fra domanda e offerta, ma che ora si acuisce portando a livelli ancora più elevati la difficoltà di reperimento. Pertanto, riporta Askanews, sono difficili da reperire il 43% delle professioni intellettuali, scientifiche e a elevata specializzazione, il 43,5% delle professioni tecniche, e il 43,6% degli operai specializzati.